Fotografo di Nudo Verona

LA MIA FOTOGRAFIA
UN PROGETTO “PERPETUO”

La mia fotografia è un progetto che mi piace definire perpetuo perché è iniziato e mai finito, in evoluzione, in continuo divenire, grazie alle donne che ogni giorno lo avvalorano con la propria unicità. Donne di qualunque età, di qualunque taglia, donne comuni e non modelle di professione abituate alla posa. Le mie donne non posano ma si donano, si incontrano con se stesse, con coraggio e senza filtri, libere di essere e abbandonandosi ad ogni sorta di emozione.

Una fotografia introspettiva, che non sempre vuole essere mostrata ma guardata. Una sottile ma fondamentale differenza. Mostrare è un’azione che va verso l’esterno, verso gli altri ed ecco, quindi, l’immagine di sé sottoposta a giudizio. Guardare, invece, va verso l’interiorità, un mondo che non si cura dell’immagine ma della propria autenticità. Nessun giudizio, nessuna etichetta perché le fotografie sono per sé e non da postare o mostrare agli altri. Per iniziare un vero e proprio percorso di auto-conoscenza, di evoluzione personale e presa di coscienza, anche e soprattutto di quegli aspetti che non piacciono, di ferite che è tempo di accarezzare.
Guardarsi a volte fa male  e la fotografia ci dà quella voce che spesso non abbiamo il coraggio di far uscire. Con questa prospettiva propongo sia incontri fotografici individuali con le donne al di fuori dell’ambito terapeutico ma intesi come percorso di crescita personale e valorizzazione della propria autostima, sia collaborazioni con professionisti psicologi e psicoterapeuti nell’ambito della relazione di aiuto per le donne.

Nell’ambito della manifestazione La Città delle donne promossa dal Comune d Verona  per la Giornata Internazionale sui diritti delle Donne 2024, per la prima volta questo progetto è stato vissuto in gruppo e non individualmente, all’interno del laboratorio  “Io Sono. Dall’immagine all’identità”.  Nella serata del 5 marzo presso il Teatro Modus di Verona verrà condivisa con il pubblico femminile l’esperienza che diciannove donne hanno fatto tutte insieme nel pomeriggio dello scorso 24 febbraio. Un viaggio in se stesse, potente nelle emozioni emerse, una testimonianza in dono ad altre donne. Un percorso introspettivo tanto personale quanto condiviso, nel rispetto del vissuto e dello status di ogni partecipante. Un passaggio dal fuori al dentro, dal corpo fisico al corpo interiore.

Un progetto che vuole essere condiviso con quante più donne possibili, dove ogni storia è strettamente personale ma universale nel suo significato. La partecipazione a questa serata è riservata solo alle donne ma non vuole avere alcuna forma di discriminazione verso gli uomini. E’ semplicemente quella Stanza tutta per sé tanto cara a Virginia Woolf; un tempo che molte volte si fatica a trovare e a vivere sole con se stesse, lontane dalla quotidianità, dallo scorrere del tempo e da chi sta accanto a noi, un tempo tanto necessario quanto prezioso. Quello stesso tempo che la donna si concede, libera da giudizi, etichette, doveri e condizionamenti quando vive questa esperienza fotografica nel momento degli scatti insieme a me.