Fotografo di Nudo Verona

Donne In(di)visibili

Donne In(di)visibili è un percorso di crescita personale a forte impatto psicologico che rientra nella disciplina della fotografia terapeutica.

La fotografia terapeutica è quell’insieme di tecniche fotografiche usate al di fuori di un percorso clinico e in assenza di uno psicoterapeuta. Ha lo scopo di promuovere l’auto-conoscenza e incrementare la propria consapevolezza, per attivare un cambiamento positivo o per migliorare le relazioni interpersonali.

Attraverso una serie di esperienze d’immagine viene decostruito e ricostruito il concetto di identità intesa nel suo significato e nel suo valore. E’ una sessione fotografica rivolta a tutte le donne indistintamente, di qualunque età, senza esperienza di posa, sia in piccoli gruppi che individualmente. È un viaggio che facciamo insieme. Nel pieno rispetto di ogni donna, del suo vissuto e del suo essere, attraverso l’atto del guardarsi e riconoscersi con l’ausilio della fotografia.

Gli obiettivi sono quelli di arrivare a una migliore accettazione del proprio corpo, delle proprie presunte fragilità, della propria identità femminile. Di sentirsi liberata da blocchi, pregiudizi interiori ed esterni con un conseguente accrescimento della propria autostima ed un approccio sociale più autentico perché esporsi richiede coraggio e anche una discreta capacità di preservare la propria integrità.

Quando la donna è quotidianamente esposta e investita dei ruoli che deve sostenere capita spesso che la sua vera indole, la sua natura e spontaneità vengano sopraffatte o condizionate da situazioni che non le appartengono. Lei con tutto il proprio essere più autentico diventa invisibile. Si altera l’equilibrio nel rapporto con la sua parte emotiva, erotica, mentale e fisica mentre, invece, questi quattro pilastri che rappresentano la sua sostanza hanno naturalmente bisogno di essere tra loro in armonia, di diventare indivisibili.

Ogni fotografia che una persona colleziona
è in fondo un tassello di un gigantesco autoritratto che la raffigura
e il modo in cui essa guarda le fotografie
riflette il modo in cui si pone di fronte al mondo e alle persone
”.

Judy Weiser